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L'apartheid (italiana: /apar'tajd/; afrikaans: [aˈpartɦɛit]; letteralmente "separazione", "partizione") era la politica di segregazione razziale istituita nel 1948 dal governo di etnia bianca del Sudafrica, in seguito rimasta in vigore fino al 1991.
Apartheid: riassunto. Cosa vuol dire apartheid? Storia dell'apartheid; Le riforme in Sudafrica e l’allentamento dell’apartheid; Ascolta l'audio lezione su Rosa Parks. Approfondimenti utili
L'apartheid fu un regime di segregazione razziale istituito in Sudafrica basato sul principio che i diritti politici e il benessere economico dovessero essere riservati alla popolazione bianca. Rimase in vigore dal 1948 al 1994 e terminò con la riconciliazione tra De Klerk e Mandela.
Il termine apartheid venne adoperato nella Repubblica Sudafricana per indicare la separazione all'interno del paese tra bianchi da una parte e neri, meticci e indiani dall'altra.
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Nel 1917, convinto della superiorità razziale dei coloni provenienti dall’Olanda e dei loro discendenti, coniò il termine apartheid - che divenne un sistema di governo solo dopo la vittoria del Partito Nazionale nel 1948.
L'apartheid è una politica di segregazione razziale istitutita in Sud Africa dal 1948 al 1993; si fondava su specifiche leggi.
Il 10 maggio 1994, trent'anni fa, Nelson Mandela veniva eletto presidente del Sudafrica. È stato un giorno molto importante per il Paese, poiché ha significato la fine dell'apartheid, un sistema razzista che trattava ingiustamente la popolazione di etnia nera.
Appunto di storia per le scuole superiori che descrive il regime bianco dell'apartheid in Sudafrica, con analisi delle politiche razziali che dovettero subire i sudafricani neri.
Apartheid è una parola afrikaans che significa “a parte” o “separato”, e uno dei primi atti legislativi sull’apartheid fu il Group Areas Act del 1950, che segregava gli spazi abitativi, concentrando i bianchi nelle città e costringendo le persone di colore nelle aree rurali o le periferie urbane.